Conclusa la settima edizione di “3drammi3”. Grande chiusura con lo spettacolo di Manuel Giliberti “Arianna nel labirinto”

Conclusa la settima edizione di “3drammi3 – il festival ibleo della tragedia greca”. Si è respirata un’aria suggestiva e particolare nei giorni scorsi tra le vie di Ragusa Ibla, il barocco ha fatto da culla alla culla stessa della civiltà. Miti e mitologia, drammi e sofferenze, divinità e destini già scritti. Giorni segnati dal ritorno alle radici della cultura, un viaggio tra i labirinti delle parole caratterizzato dalla bellezza e dal desiderio di libertà. Gli eventi dei giorni scorsi hanno appassionato gli spettatori: l’inaugurazione con l’affascinante Giuseppe Sartori; “Alla luce del mito” di Marcello Veneziani accompagnato dalle letture di Giuseppe Ferlito; lo spettacolare mise en espace di Franco Giorgio dal titolo “Quarta dimensione – viaggio intorno ai miti attraverso la penna di Ghiannis Ritsos” con Giuseppe Ferlito e Maria Rita Sgarlato e le musiche di Enrico La Cognata. Appuntamenti intensi che hanno rievocato miti e dei, che hanno trasportato verso terre lontane, che hanno riacceso la luce sul mondo ellenico, sul fato e sui giochi del destino, e che hanno attraversato i “labirinti delle parole”, così come cita il tema scelto per questa settima edizione di “3drammi3”. Il festival si è concluso sabato 18 giugno con due eventi che hanno conquistato ancora una volta gli appassionati. Il Teatro Donnafugata ha ospitato la conferenza dal titolo “Teatro in…formazione. La Scuola. L’Università, l’Accademia si raccontano”. Sono intervenuti il regista Manuel Giliberti, esponente dell’Inda di Siracusa, il prof. Dario Tomasello direttore del Centro Studi UniversiTeatrali e coordinatore del Dams – Università di Messina, la prof.ssa Fulvia Toscano e il prof. Enrico Saviano, coordinatori del Laboratorio teatrale dell’ISS “Caminiti-Trimarchi “di Giardini Naxos. L’esperienza coordinata dai docenti Fulvia Toscano ed Enrico Saviano del laboratorio teatrale del liceo Caminiti di Giardini Naxos dal titolo: “L’ospite in atteso: quadri per una catastrofe da le Baccanti di Euripide, Morte a Venezia di Thomas Mann e Teorema di Pasolini”, è stata da spunto per approfondire il ruolo che il teatro ha nella scuola e nelle università. A seguire, il colonnato di Palazzo Arezzo di Donnafugata si è colorato di variopinte atmosfere per la rappresentazione teatrale di Manuel Giliberti “Arianna nel labirinto”. Per questo spettacolo il regista si è avvalso della consulenza di Eva Cantarella, eccelsa storica, giurista, sociologa e accademica. Al centro due storie che hanno riguardato Arianna, due versioni differenti che gli abitanti di Nasso raccontano, come se ci fossero stati due Minosse e due Arianna, legate però da un unico destino. La prima sposa Dioniso in Nasso e per volere di Dioniso verrà poi uccisa, l’altra, rapita e abbandonata da Teseo giunge anche essa a Nasso dove morirà e dove è ancora visibile la tomba. Alla prima Arianna morta sull’isola vengono tributati onori, feste e giochi. Alla seconda solo sacrifici di lutto e tristezza. Trafitta da una freccia di Artemis per ordine di Dioniso o impiccatasi a Nasso dopo l’abbandono di Teseo, Arianna deve morire. Raccontare dunque di Arianna è rappresentare l’infinito sovrapporsi del mito verificandone sincronie e contrasti. In collaborazione con Istituto Nazionale del Dramma Antico Inda Fondazione Onlus, lo spettacolo è una produzione Teatro della Città.
Il mito di Arianna, con il suo labirinto, ha dominato anche sul manifesto che Stefano Spadaro di MediaLive ha realizzato utilizzando il ritaglio di uno scatto del fotografo Filippo Barbaria, della maestosa opera realizzata da Italo Lanfredini che sovrasta sulle colline peloritane e che fa parte del progetto artistico Fiumara d’Arte di Antonio Presti. “È sempre molto emozionante vivere l’atmosfera che regala la tragedia greca, e farlo in terra barocca è per noi ancora più appassionante – commentano le direttrici artistiche Vicky e Costanza DiQuattro – Grazie alla collaborazione con l’Inda di Siracusa siamo riuscite anche in questa settima edizione a portare il mondo e la cultura ellenica a Ragusa Ibla, ed è entusiasmante vedere l’apprezzamento sempre maggiore che il pubblico manifesta”.
Il festival è stato organizzato e promosso dal Teatro Donnafugata in sinergia con l’Inda e con l’Adda di Siracusa. La manifestazione ha goduto del contributo della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, del patrocinio dell’Assessorato agli Spettacoli del Comune di Ragusa, della collaborazione dell’Università di Catania e del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, del supporto di Banca Agricola Popolare di Ragusa e di Reale Mutua – agenzia di Ragusa e Villa San Giorgio.

21 giugno 2022
ufficio stampa
Michele Barbagallo per MediaLive

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