TANTISSIME LE PRESENZE NELLE MAGICHE LOCATION DEI GIARDINI PRIVATI DI TRE PALAZZI NOBILIARI. UN GEMELLAGGIO CULTURALE TRA L’INDA E IL QUARTIERE BAROCCO CHE HA AVVICINATO LA CULTURA CLASSICA A TUTTI.
RAGUSA – Una prima edizione che chiude tra applausi e ampi consensi quella di “3drammi3”, il festival ibleo della tragedia greca che si è sviluppato questo fine settimana a Ragusa Ibla. Tre location da sogno, aperte eccezionalmente al pubblico per l’occasione, hanno ospitato il racconto di tre tragedie antiche, attualmente nel calendario delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. Venerdì 10 giugno al Giardino del Palazzo Arezzo Bertini è stata protagonista “Fedra” di Seneca, sabato 11 giugno è stata invece la volta di “Elettra” di Sofocle al Giardino del Palazzo Arezzo di Donnafugata, mentre ieri, domenica 12 giugno, è stata rappresentata l’“Alcesti” di Euripide al Giardino del Circolo di Conversazione. Tantissime le presenze per tutte e tre gli appuntamenti che hanno permesso di conoscere luoghi in genere chiusi al pubblico, nel cuore del quartiere barocco, e che hanno avvicinato la gente al teatro classico. Raggiunto quindi il duplice obiettivo che le ideatrici e organizzatrici del festival, Vicky e Costanza Di Quattro e Clorinda Arezzo, si erano preposte: sdoganare lo stereotipo secondo cui la cultura classica non è alla portata di tutti e al tempo stesso aprire al pubblico quelle che sono alcune delle bellezze architettoniche simbolo del barocco ibleo. Lo si è fatto anche grazie al sostegno arrivato dal Comune di Ragusa – Assessorato agli Spettacoli, come ricordato nei vari appuntamenti alla presenza del sindaco Federico Piccitto, del vicesindaco Massimo Iannucci e del presidente del Consiglio comunale, Antonio Tringali. Grande soddisfazione quindi da parte delle curatrici di questa prima edizione praticamente subissate dalla continua richiesta di informazioni ed email arrivate nei giorni che hanno preceduto il festival e dalle tantissime adesioni che hanno reso necessario l’allestimento di vari maxi schermi per raddoppiare il numero di posti disponibili. Presenti nelle rispettive serate gli attori attualmente impegnati al Teatro Greco di Siracusa, ad iniziare dalle tre protagoniste: Imma Villa nel ruolo di Fedra, Federica Di Martino nei panni di Elettra e Galatea Ranzi che interpreta Alcesti. L’analisi di alcuni brani tratti dalle opere è stata accompagnata da commenti, conversazioni e interventi da parte dei membri dell’Istituto nazionale del dramma antico e degli Amici dell’Inda che hanno spiegato l’evoluzione delle tragedie nel tempo. Ieri, per l’ultimo appuntamento sono intervenuti Galatea Ranzi (Alcesti), Danilo Nigrelli (Admeto), Stefano Santispago (Eracle), Ludovica Modugno (Nutrice). C’erano anche gli infaticabili Gian Paolo Renello e Giuseppe Piccione intervenuti per le tre serate. “Si è trattata di un’esperienza eccezionale – hanno commentato le organizzatrici Vicky e Costanza Di Quattro e Clorinda Arezzo – perché per la prima volta l’Inda si è aperta verso un territorio diverso da quello di Siracusa, attestazione questa della grande stima e dell’interesse mostrato nei confronti di questo progetto. Da parte nostra ringraziamo l’Inda ma fortemente ringraziamento il Comune di Ragusa che ha creduto immediatamente in questo progetto, ringraziamo il pubblico che ha apprezzato e siamo già pronti a programmare la seconda edizione. Abbiamo già delle idee che cercheremo di mettere in campo coinvolgendo anche i nostri giovani”. Anche da parte del Comune si registrano commenti positivi. “Un gemellaggio culturale di successo – sono le parole del vicesindaco Massimo Iannucci – a cui l’Amministrazione comunale, con in testa il sindaco Piccitto, ha creduto sin dall’inizio, con l’auspicio che possa divenire un appuntamento fisso tra le iniziative culturali della città. Per questo abbiamo partecipato con un contributo e un patrocinio che ha assicurato l’ingresso gratuito agli spettatori”. Oltre al sostegno del Comune di Ragusa, il festival è stato realizzato con il supporto dell’Istituto nazionale del Dramma antico, dell’Associazione Amici dell’Inda, dal Circolo di Conversazione e dall’Associazione A Porte Aperte.
13 giugno 2016
ufficio stampa
Carmelo Saccone per MediaLive