Ultimo weekend per “Ragusa dietro il sipario”, la rassegna di talk, workshop, performance, concerti che dal primo ottobre ha trasformato Ragusa Ibla in un palcoscenico diffuso in omaggio al grande scenografo inglese del Novecento Edward Gordon Craig e a tutti i mestieri dell’arte dello spettacolo. Durante la settimana si sono svolti numerosi laboratori e il workshop con il regista inglese Harvey Grossman per creare le scenografie dell’Amleto di Craig. Un percorso presentato da Andrea Cusumano e dallo stesso Grossman in collegamento online, mentre da mercoledì è partito l’allestimento a porte aperte della scenografia dell’Amleto all’interno del teatro Donnafugata accompagnato dalla mostra di alcuni disegni e bozzetti di Gordon Craig custoditi da Grossman, suo assistente per lungo tempo. Piccoli capolavori che potranno essere ammirati fino alla conclusione del Festival, domenica 10 ottobre. Esposti fino al 10 ottobre – stavolta nell’androne di Palazzo Arezzo di Donnafugata – anche altri manufatti di scenografia e abiti di scena dell’Inda.
Ospite d’eccezione di questo secondo weekend l’attore, trasformista e illusionista Arturo Brachetti che domenica alle 20,30 alle Latomie di Cava Gonfalone chiuderà il cartellone con Intervista Spettacolo di Arturo Brachetti. Un racconto della sua vita attraverso ricordi, rivelazioni e aneddoti che farà entrare gli spettatori dietro le quinte della vita di questo artista straordinario, maestro del trasformismo riconosciuto in tutto il mondo.
A dare il là agli eventi serali del fine settimana sarà πᾶν del visual artist Simone Valsecchi (in scena il 9 ottobre alle 20,30 al Teatro Donnafugata e con prove aperte il giorno prima): una performancedi cui sarà presentato, in anteprima assoluta, il prologo. Costumista per numerose produzioni al Piccolo Teatro di Milano e per film indipendenti con i registi Ronconi e Greenaway, Valsecchi è da sempre appassionato di Spazio – dimensione che ispira anche tanti suoi costumi realizzati negli anni – ed ha ammirato l’astronauta Paolo Nespoli fin da bambino perché viveva a pochi chilometri dal suo paese. Lo ha “ritrovato” qualche anno fa in una delle interviste di “Caro Marziano” realizzata dal siciliano Pif e dopo aver ricevuto l’invito dal Festival “Ragusa dietro il Sipario”, ha scelto di dedicare la performance a Nespoli e di presentare il progetto πᾶν, il primo completamente autoprodotto, proprio qui in Sicilia. La dedica a Nespoli, che sta attraversando un momento difficile, riprende una frase da lui pronunciata durante l’intervista di Pif: “Cosa succederebbe a portare un artista nello spazio?”.
Ma la partecipazione di Valsecchi a “Ragusa dietro il Sipario” porta con sé anche un’altra sorpresa: la decisione di donare all’Inda alcuni prototipi realizzati per una delle rappresentazioni del teatro antico di Siracusa. «Il potere di Festival come questo è fare incontrare chi di solito lavora dietro le quinte e in luoghi diversi, creando così occasioni per nuove idee o partnership», dice Vicky Di Quattro, direttrice artistica della rassegna. «Elena Servito della Fondazione Inda – racconta Valsecchi – mi ha ricordato che avevo realizzato alcuni costumi anche per loro: per il Prometeo di Eschilo diretto da Luca Ronconi nel 2002. Mi ha inviato alcune foto e io sono andato a cercare nella mia collezione ed ho ritrovato l’abito delle oceanine e poi anche la giacca diplomatica originale per epoca, della prima metà del ‘900, utilizzata per il personaggio Plutone nelle Rane di Aristofane e il positivo della maschera originale da cui sono state ottenute le copie per la realizzazione delle maschere del mostro Empusa. Pezzi che sono felice di donare adesso alla Fondazione Inda per arricchire il loro archivio e renderli disponibili a giovani studiosi e ricercatori».
Così mezz’ora prima della performance, al Teatro Donnafugata si terrà anche una cerimonia di donazione. A ritirare i prototipi e la giacca di Plutone, saranno il consigliere della Fondazione Inda, l’architetto Emanuele Giliberti e, naturalmente, Elena Servito responsabile dell’archivio dell‘Istituto del Dramma Antico di Siracusa.
Completano il palinsesto dell’ultimo weekend i concerti. Si parte l’8 ottobre nell’androne di Palazzo Arezzo di Donnafugata alle 20,30 con il concerto del violinista di fama internazionale Giovan Andrea Zanon, accompagnato al pianoforte da Giacomo Menegardi, vincitore del “W.A.Mozart International Piano” 2020. In repertorio: musiche di César Franck (1822 – 1890), Niccolò Paganini (1782 – 1840), Camille Saint-Saëns (1835 – 1921) e Maurice Ravel (1875 – 1937). Introduce i due musicisti, Paolo Gavazzeni, direttore artistico del canale televisivo Classica HD.
Il 9 ottobre dalle 17 alle 20, il pubblico potrà partecipare (con prenotazione) al laboratorio Choros di Tavola Tonda e il giorno dopo (alle 20,30 e sempre con prenotazione) al concerto dei musicisti di questa orchestra che è anche scuola di musica e danze popolari di repertorio tradizionale europeo, del Sud Italia e dell’Africa. Musicisti e ricercatori della cultura antropologica ultra millenaria dell’Isola condurranno il pubblico in un viaggio intimo nel tempo e nello spazio che ha come tappe i canti, le musiche e le tradizioni dell’Isola. Sul palco: Barbara Crescimanno (voce e tamburo a cornice), Veronica Racito (voce), Teresa Ferlisi (voce), Michele Piccione (tamburo a cornice, zampogna, chitarra battente, lira calabrese, percussioni), Marco Macaluso (fisarmonica), Benedetto Basile (flauto traverso, ottavino), Gabriele Bazza (chitarra). Per info e prenotazioni: www.teatrodonnafugata.it e www.associazionemeno.org