Massimo Polidoro omaggia Piero Angela a “Sipari di Carta”. Stasera la conclusione del festival con il regista Roberto Andò

RAGUSA – Basta una scintilla. Un’intuizione, un’immagine, una domanda ben posta. Così nasce la meraviglia, quella capacità tutta umana di farsi rapire dalla curiosità e dal desiderio di capire. È questo il sentimento che Massimo Polidoro ha portato con sé al Teatro Donnafugata, nella seconda giornata del festival “Sipari di Carta”, riempiendo la scena con la forza gentile della divulgazione, quella vera. Con il libro La meraviglia del tutto, scritto a quattro mani con il grande Piero Angela, Polidoro ha restituito al pubblico non solo un ritratto intimo del più amato divulgatore italiano, ma anche un manifesto sulla possibilità – e la necessità – di raccontare la scienza come parte viva della nostra quotidianità. Frutto di tante giornate di conversazioni con Angela, il libro è il distillato di una vita vissuta all’insegna della conoscenza. Angela e Polidoro non si limitano a parlare di scienza: ne mostrano la bellezza, la profondità, la capacità di toccare corde intime. Parlano di universo, di evoluzione, di illusioni e verità, ma anche di emozioni, di paure, di speranze. È un dialogo che scorre fluido tra fisica e filosofia, tra storia personale e visione del mondo. “Piero non voleva semplicemente spiegare – ha raccontato Polidoro – ma accendere la scintilla. Lo scoop della divulgazione non è dire ‘so questa cosa e te la racconto’, ma fare in modo che chi ti ascolta, una volta uscito, vada a cercare, voglia sapere di più. L’obiettivo è raggiunto solo se riesci a toccare anche un’emozione. Piero cercava sempre quel punto lì: la meraviglia”. Polidoro ha anche condiviso la grande lezione ricevuta dal maestro: la chiarezza. “Parlare in modo semplice non significa semplificare. Devi saper costruire un linguaggio comprensibile, senza dare la colpa agli altri se non capiscono. La domanda da farsi è: sono stato io capace di spiegare bene? Sono stato un bravo divulgatore?”. In questo senso, La meraviglia del tutto diventa anche una riflessione sul senso profondo del divulgare. Non c’è argomento che non possa essere raccontato. Non c’è sapere che non possa essere condiviso. Per Angela, la divulgazione era una missione civile, un modo per rendere il sapere patrimonio di tutti. Il pubblico del Teatro Donnafugata ha risposto con calore e attenzione, seguendo ogni passaggio della “lectio spettacolare” di Polidoro, che ha saputo alternare rigore scientifico e ironia, emozione e riflessione, portando tutti – anche solo per un istante – a guardare il mondo con occhi nuovi. Il festival “Sipari di Carta”, organizzato dal Teatro Donnafugata in sinergia con il Libero Consorzio Comunale di Ragusa e con la direzione artistica di Costanza Di Quattro, si conclude oggi, domenica 13 aprile, con due appuntamenti attesi: alle 18 a Palazzo La Rocca, Emanuela Ersilia Abbadessa presenterà La suggeritrice, mentre alle 20, al Teatro Donnafugata, sarà protagonista il regista Roberto Andò, che partirà dal suo libro Il coccodrillo di Palermo per un racconto a cavallo tra letteratura e teatro.

13 aprile 2025
ufficio stampa
Michele Barbagallo per MediaLive 

foto di Giuseppe Bornò 

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