Inaugurata la mostra “Le tavole dei Gattopardi” che per la prima volta apre al pubblico i saloni sfarzosi del piano nobiliare di Palazzo Arezzo di Donnafugata nel cuore di Ragusa Ibla

L’ESPOSIZIONE, CURATA DA COSTANTINO D’ORAZIO, SARA’ FRUIBILE FINO AL 23 SETTEMBRE.  

RAGUSA – Il valzer brillante del Gattopardo in sottofondo, lo sfarzo e l’eleganza di alcuni dei saloni più belli del piano nobiliare di Palazzo Arezzo di Donnafugata a Ragusa Ibla, a far da cornice all’inaugurazione della mostra “Le tavole dei Gattopardi” dove protagoniste sono le eleganti e sfarzose tavole apparecchiate con preziosi servizi in ceramica dipinta, parte della collezione esclusiva di famiglia, assieme ad argenti, oggetti, abiti in esposizione. Un evento storico perché per la prima volta questi ambienti vengono aperti al pubblico grazie all’organizzazione dell’associazione Donnafugata 2000 per questo evento curato dal critico Costantino D’Orazio, con l’allestimento di Nunzio Sciveres dello studio Sciveres Guarini Associati. La mostra è promossa dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa in compartecipazione con il Comune di Ragusa.
La mostra “Le tavole dei Gattopardi” è aperta da oggi e rappresenta un’occasione unica per i visitatori che, come attesi ospiti d’onore di un pranzo di gala, possono fare un viaggio nel tempo soffermandosi in questi saloni aperti per la prima volta alla pubblica fruizione. Ad attendere i visitatori non solo le straordinarie ceramiche d’epoca e i servizi d’argenteria, ma anche tre abiti maschili settecenteschi e un abito femminile di fine ‘800. C’è una curiosità storica legata ad uno dei servizi da tavola esposti. Riguarda il prezioso servizio in ceramica dipinta di Nove di Bassano risalente al XIX secolo. Fu prestato alle autorità locali, in particolare al prefetto dell’epoca, in occasione della visita di Benito Mussolini. Successivamente, in un’epoca di revisionismo, si pensò addirittura che il servizio di piatti fosse stato “contaminato” dal fascismo, e per questo si pensò addirittura di “murarlo” per non renderlo visibile. Solo da poco tempo la famiglia l’ha recuperato dal luogo in cui era stato nascosto e ora esposto a tutti.
Tra gli interventi d’apertura della mostra anche quelli del sovrintendente ai Beni Ambientali e Culturali della provincia di Ragusa, Antonino De Marco e dell’assessore ai centri storici del Comune di Ragusa Giovanni Gurrieri. Il catalogo della mostra, edito da Dario Cimorelli Editore, a cura della storica dell’arte Valentina Bruschi e con le foto di Laura Di Martino, presenta un testo di Costantino D’Orazio, e vari contributi oltre ad un testo della storica Mary Taylor Simeti. Sono previste anche tariffe ridotte per minori, over 65, residenti a Ragusa, studenti universitari e studenti delle accademie di belle arti. La mostra, aperta tutti i giorni fino al 23 settembre 2023 ed è fruibile dalle 10,45 alle 19,45 (ultimo ingresso). L’ingresso (15 euro più prevendita) è contingentato per ciascun turno (12 persone a turno). Per info e prenotazioni online è possibile collegarsi al sito web www.teatrodonnafugata.it mob. 334 220 8186 – info@teatrodonnafugata.it.

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