RAGUSA – Diverso, ma sempre intenso. Il clima d’incertezza non ha scalfito la profondità emotiva del Festival ibleo della Tragedia Greca “3drammi3” che si è concluso ieri a Ragusa Ibla. La particolare situazione sanitaria con i relativi avvicendamenti normativi che si sono susseguiti repentinamente negli ultimi giorni ha minacciato ma non compromesso lo spessore e la ricchezza della manifestazione organizzata dal Teatro Donnafugata in stretta sinergia con l’Inda e con l’Adda di Siracusa. Spirito saldo, capacità di modularsi alle restrizioni imposte e la quinta edizione è andata in scena con successo, proponendo un omaggio corale alla tragedia greca. Sempre preziosa la collaborazione con l’Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa, che in questi anni si è consolidata. Conversazioni interessanti e ricche di spunti e aneddoti, la meravigliosa mostra dedicata a più di un secolo di evoluzione nelle arti sceniche e visive al Teatro Greco aretuseo, persino una passeggiata culturale, la proiezione del film Medea e poi la performance teatrale dell’Inda e la messa in scena della tragedia Medea: il festival “3drammi3” 2020 come mai finora ha proposto un approfondimento impegnato e variegato. Ospiti illustri, come il professore Uccio Barone, il critico cinematografico Danilo Amione, il professore Damiano Bracchitta, Roberto Cafiso, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Siracusa, il regista Walter Manfrè, Fulvia Toscano, docente e direttrice artistica di Naxoslegge, Margherita Rubino e Manuel Giliberti, entrambi consiglieri dell’Inda, hanno dato il loro contributo allo spessore delle conversazioni. Tra i momenti attesi e più che apprezzati l’inaugurazione della mostra “La scena ritrovata – Da Cambellotti ai contemporanei” al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla, la cui visita è d’obbligo per addentrarsi nella storia del Teatro Greco di Siracusa e quindi in oltre 100 anni di spettacoli e di dietro le quinte, godendo di un’atmosfera suggestiva ed elegantemente sospesa. Costumi meravigliosi, molti dei quali realizzati dal maestro Duilio Cambelotti a cui il festival ibleo ha dedicato diversi momenti, ma anche oggetti scenici e testimonianze varie resteranno allestiti al Teatro Donnafugata fino al prossimo 22 novembre (venerdì-sabato-domenica /17.00-22.00).
Poi la performance teatrale “La scena ritrovata. Le origini dell’Inda” a cura dell’Accademia dell’Arte del Dramma Antico che ieri sera ha concluso il festival, tra letture di documenti e stralci di opere, ma soprattutto la tragedia Medea andata in scena sabato sera nel sublime contesto dell’ex Distretto di Ibla. L’impeccabile regia di Walter Manfrè e l’intensità degli attori in scena hanno regalato un momento di toccante introspezione: il palco crudo ha accolto nella freddezza di una cella carceraria la vita che continua a esserci pur senza anima: vita che dà e poi toglie la vita stessa, perché Medea è oggi e sarà domani.
“La tragedia greca si è impossessata del palco, ha ricevuto omaggi e applausi: ce l’ha fatta anche quest’anno, nonostante tutto, e per questo siamo molto felici e soddisfatte – commentano Vicky e Costanza DiQuattro, direttrici artistiche del Teatro Donnafugata – Il sipario che si chiude sulla quinta edizione del Festival “3drammi3” tuttavia è appesantito dall’incertezza del futuro, dalla preoccupazione delle sorti del teatro in questa situazione così complicata. Resta una platea vuota che però vogliamo credere si riempirà presto di nuovi spettatori, di nuove storie, sentimenti. Continuiamo a confidarlo e lavoreremo affinché ciò si realizzi”.
Il festival “3drammi3” ha goduto del contributo della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, del patrocinio dell’Assessorato agli Spettacoli del Comune di Ragusa e della collaborazione dell’Università degli Sudi di Catania. Sponsor: Banca Agricola Popolare di Ragusa. Sponsor tecnico: Andrea Licitra.
26 ottobre 2020
ufficio stampa
Carmelo Saccone per MediaLive